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Cosa bisogna sapere sui solfiti…

Sono sostanze chimiche usate in diversi processi di produzione alimentare, tra cui le fasi di lavorazione del vino.

Hanno un’azione antiossidante e antisettica, ma non solo, aiutano anche l’estrazione del colore dalle bucce e preservano sapore e aromi.

Durante la vinificazione, alcuni solfiti si formano anche in modo naturale, per cui non si può dire zero solfiti. Partendo da uve sane se ne utilizzano minori quantità e ne bastano poche aggiunte per proteggere il vino in modo adeguato. I vini bianchi e dolci richiedono più solfiti rispetto ai rossi perché hanno meno polifenoli.

In grandi quantità i solfiti sono nocivi per l’uomo e su soggetti ipersensibili anche piccole dosi possono provocare dall’emicrania a reazioni più gravi come asma e difficoltà respiratoria. Per questo sono stati inseriti nell’elenco dei 14 allergeni che vedete esposti nei ristoranti.

Perché devi essere consapevole? I solfiti si trovano in diversi alimenti che consumi regolarmente come birra, succhi, gelatine di frutta e la frutta lavorata (canditi, marmellate, frutta secca) aceto, sidro, crostacei, senape e altre salse da condimento, funghi secchi e prodotti a base di carne. Si può superare quindi la dose consigliata giornaliera di 0,7 mg/kg di peso corporeo (per un uomo di 60 kg di peso, la dose giornaliera considerata accettabile è quindi di 42 mg).

Presta dunque attenzione agli ingredienti: le “E” seguite da un numero a tre cifre (da E220 a E228) che trovi in etichetta sono riferite agli 8 tipi di solfiti aggiunti ai prodotti.

Il nostro consiglio è: preferisci alimenti freschi e non confezionati, come le verdure già pulite o il succo di limone e nelle tue giornate alterna bene gli alimenti in modo tale da non accumulare questo allergene nel tuo corpo.

Noi ci stiamo impegnando a produrre il nostro vino con meno solfiti possibili.

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